Attenzione: Per coloro che sono alla ricerca delle agevolazioni aggiornate per lavorare in proprio consigliamo di leggere l'articolo sul regime forfettario 2016.
L'articolo sulla partita iva agevolata resta pubblicato per ragioni storiche.
Chi pensa di avere un'idea di successo e desidera realizzarla in modo individuale e autonomo può decidere di diventare imprenditore aprendo una partita IVA e avvalendosi del cosiddetto Regime dei minimi, o regime agevolato.
Gli unici due requisiti per rientrare in questo tipo di regime fiscale sono il fatto che non si deve aver svolto un'attività come lavoratori dipendenti nei tre anni precedenti e che non si può avere già svolto un'attività simile, neanche in qualità di lavoratori subordinati. Inoltre, non bisogna superare un fatturato di circa 30.000 Euro all'anno.
Innanzitutto, è necessario fare richiesta per ottenere la partita IVA che, come è bene ricordare, altro non è che un numero che identifica l'azienda. La partita IVA si richiede tramite un modulo specifico, sul quale vanno indicati diversi dati:
Inoltre, se si rientra nei requisiti elencati in precedenza, per avvalersi del regime fiscale agevolato è sufficiente apporre una crocetta su una casella che si trova su un modello apposito. Non serve altro, ossia non è necessario, ad esempio, inserire una stima dei ricavi che si prevedono per l'azienda. Infine, bisogna anche presentare una comunicazione di inizio attività all'INPS e all'INAIL, ai quali bisognerà poi versare alcuni contributi.
Il modello sul quale si deve indicare la comunicazione di volersi avvalere del regime fiscale agevolato va presentato entro trenta giorni dall'inizio dell'attività. L'inizio dell'attività non coincide necessariamente con l'apertura della partita IVA, ma viene calcolato dal momento in cui inizia ad emettere fatture. A quel punto, il regime fiscale scelto vincola l'imprenditore per un anno.
Il nome ufficiale del regime dei minimi è "regime fiscale di vantaggio", perché, in effetti, i benefici per chi rientra in questo regime sono diversi:
In linea di massima, il regime fiscale agevolato è soprattutto vantaggioso, ma come per ogni altra cosa può presentare anche qualche svantaggio o, meglio, qualche linite. Innanzitutto, le spese totali per i beni necessari alla di gestione dell'attività non possono superare i 15.000 euro.
Inoltre, non si può assumere personale di nessun genere, compresi eventuali collaboratori a progetto. Infine, sono stati introdotti anche alcuni limiti per quanto riguarda le spese che è possibile detrarre quando si presenta la dichiarazione dei redditi.
In linea di massima, se si rientra nei requisiti necessari per usufruire del regime fiscale agevolato e se non si supera un fatturato di 30.000 euro, il regime dei minimi è molto conveniente soprattutto se si svolge un'attività che non comporta molte spese. Ovviamente, però, se si desidera detrarre dalla dichiarazione dei redditi un certo tipo di spese che non sono previste fra quelle detraibili nell'ambito del regime dei minimi, come nel caso, ad esempio, di un lavoratore autonomo con figli a carico che può, dunque, scaricare l'IVA in diverse circostanze, il regime dei minimi non è il regime fiscale migliore da scegliere.
Chi non ha le idee molto chiare su quale sia l'opzione migliore da seguire nel momento in cui decide di iniziare a svolgere un'attività in proprio, può sempre consultare un esperto che sicuramente saprà consigliarlo sulla scelta migliore da fare.
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