Srl significa, letteralmente, società a responsabilità limitata. In altri termini, si tratta di una società di capitali in cui ciascuno dei soci deve versare una certa quota per avviare la società, la cui responsabilità in caso di debiti si limita alla quota del capitale versato. La Srl può essere avviata anche da una sola persona, per cui, se hai intenzione di metterti in proprio è importante comprendere che differenze ci siano rispetto ad aprire una Partita IVA per avviare un'attività individuale.
In linea di massima, è molto difficile poter dare consigli riguardo a cosa sia meglio fare, se lavorare in modo autonomo come professionista, ad esempio, o istituire una Srl. Molto dipende, infatti, dal tipo di competenze, educazione e inclinazioni che hai. Ad esempio, se non ami molto il rischio, per te potrebbe essere meglio avviare una Srl. Nel caso di un lavoratore autonomo, d'altra parte, la responsabilità del prodotto o servizio che offre è completamente a suo carico. Per questo motivo, un cliente insoddisfatto potrà rivalersi contro di lui con un'eventuale denuncia.
La Partita IVA per un lavoratore autonomo può essere, però, vantaggiosa se si rientra nel regime fiscale dei minimi, il che significa che se si hanno meno di 35 anni si può usufruire di alcune agevolazioni fiscali. D'altra parte, per avviare una Srl regolare serve un capitale minimo di 10.000 Euro, a meno che non si decida di avviare una Srls ossia una Srl semplificata. In questo caso, infatti, il capitale necessario va da un minimo di un Euro a un massimo di 10.000.
Come si vede, quindi, entrambe le opzioni presentano vantaggi e svantaggi. Una cosa è certa, però, le Srls sono state create per agevolare chi voglia avviare una propria attività limitando, allo stesso tempo, il problema delle Partite IVA che nascondono un rapporto di lavoro subordinato. In altri termini, alcuni datori di lavoro tentano di obbligare i propri dipendenti ad aprire la Partita IVA per evitare di pagare i contributi dovuti al fisco e far gravare diversi tipi di imposta sul lavoratore. La possibilità di aprire una Srls evita tale problema.
Al di là della forma giuridica scelta, comunque, in un clima di recessione come quello che caratterizza oggi l'Italia, sempre più persone decidono di mettersi in proprio. Tale tendenza si è concretizzata nell'apertura di circa 550.000 nuove partite IVA solo nel 2012, con un aumento del 2,2% rispetto all'anno precedente. Di queste, più della metà sono state aperte da persone che hanno meno di 35 anni.
Il fallimento è una condizione regolata dalla legge italiana, in particolare dalla cosiddetta "legge fallimentare", che serve innanzitutto ad accertare lo stato di insolvenza dell'imprenditore e a pagare i suoi debiti. In passato il fallimento era seguito dalla liquidazione dell'impresa, ossia alla sua chiusura, mentre oggi, grazie a una modifica apportata alla legge fallimentare, l'attività per la quale è stato dichiarato il fallimento può anche essere ceduta a terzi.
Sono esclusi dalla possibilità di dichiarare fallimento i piccoli imprenditori e gli enti pubblici.
Ad ogni modo, il fallimento è una condizione giuridica che ha diverse conseguenze abbastanza pesanti per il fallito, una della quali, ad esempio, è che la situazione di fallimento resta agli atti fino all'eventuale pagamento di tutti i debiti e una persona che risulta in una situazione fallimentare può scordarsi, ad esempio, di ottenere prestiti dalle banche in futuro.
Una soluzione molto migliore è quella della liquidazione della società. In altri termini, i soci di una Srl che hanno contratto alcuni debiti possono chiuderla, limitandosi a pagare ai creditori la quota di partecipazione iniziale. Gli stessi creditori potranno poi rivalersi sui beni intestati alla società, ma non sui beni personali dei soci di una Srl. Ad esempio, se una Srl consiste in un'officina meccanica per aprire la quale i soci hanno versato 5.000 euro ciascuno, i creditori potranno rivalersi sui soci solo per 5.000 euro, però l'officina meccanica e tutte le attrezzature in essa contenute potranno essere vendute in modo da saldare i debiti.
Una volta saldati i debiti, la società può essere considerata chiusa e l'unica cosa che resta da fare è quella di cancellare la società dal Registro delle Imprese.
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