Come molti sanno, aprire la Partita IVA in Italia è obbligatorio per tutti i lavoratori autonomi che guadagnano più di 5000 Euro all'anno.
Ma che differenza c'è fra un lavoratore autonomo e un lavoratore dipendente?
Cercherò di rispondere a questa domanda senza addentrarmi in noiosi dettagli a livello giuridico. In poche parole, un lavoratore dipendente, o subordinato, è una persona che svolge un lavoro, che può consistere nella produzione di un bene o nella prestazione di un servizio, alle dipendenze di un'altra persona, chiamata "datore" di lavoro. Per questo motivo, il lavoro è, in questo caso subordinato alle necessità e alle regole del datore di lavoro stesso.
D'altra parte, un lavoratore autonomo ha la possibilità di gestire il proprio lavoro in modo indipendente.
La risposta a questa domanda è molto soggettiva, per cui non può esistere un'unica risposta. È però possibile esaminare alcuni aspetti del lavoro dipendente e del lavoro autonomo per poterli poi mettere a confronto e fare, eventualmente, una scelta.
Se sei indeciso fra far domanda per essere assunto come dipendente o aprire un'attività in proprio, al di là di ciò che ho appena esposto, è molto importante che tu consideri anche altri fattori, verificando, ad esempio, se un'eventuale attività in proprio costituisce una buona idea, se le spese che comporta possono superare gli eventuali guadagni e anche se hai il carattere giusto per metterti in proprio. Infatti, un'attività indipendente può rivelarsi poco stabile e può comportare molti rischi che non tutte le persone hanno la capacità di assumersi.
La legge Italiana non vieta di aprire una Partita IVA ai lavoratori dipendenti, purché non siano dipendenti pubblici. Per fare un esempio, un architetto o un ingegnere che lavora come dipendente presso un'impresa di costruzioni può tranquillamente decidere di aprire anche uno studio privato allo stesso tempo.
Ad ogni modo, nel caso di un lavoratore dipendente che richiede la Partita IVA, è bene sapere che la legge prevede diversi obblighi a livello fiscale soprattutto legati all'INPS. Per questo motivo, se decidi di metterti in proprio e continuare ad essere alle dipendenze di un datore di lavoro, ti consiglio di consultare un commercialista, poiché i tuoi obblighi contributivi saranno diversi in base al tipo di contratto che hai già come lavoratore subordinato e ad altri fattori. In base a ciò, potresti arrivare a pagare anche molte tasse e quindi, se desideri aprire la Partita IVA e continuare ad essere lavoratore autonomo allo stesso tempo dovresti ponderare molto bene la situazione per essere certo di fare la scelta giusta.
Aprire una Partita IVA può avere un impatto importante sia sulle tasse che sui contributi pensionistici. Questo impatto dipende dal caso specifico ed inoltre può cambiare ogni anno. Prima di aprire una Partita IVA devi parlare con un Commercialista e chiarire questi aspetti.
Se non hai un Commercialista puoi rivolgerti al Servizio Contabile Italiano. Ti daranno l'informazione che ti permetterà fare le scelte migliore.
Vuoi aprire la Partita IVA o hai bisogno di un commercialista per la tua attività?