Partita IVA
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Partita IVA

Partita IVA

Il primo passo per essere in affari


Che cos'è la Partita IVA?


In modo molto semplice, la partita IVA è un insieme di numeri, nello specifico 11. Questi numeri sono molto importanti perché servono a identificare in maniera non equivoca la società o la persona fisica titolare della partita IVA stessa.

I primi sette numeri della partita IVA sono quelli che consentono di collegarla al contribuente specifico che ne è titolare. In altre parole, dalle prime sette cifre della partita IVA si può conoscere il nome o la denominazione del suo titolare. I tre numeri che vengono subito dopo corrispondono, invece, a un codice identificativo riferito all'Ufficio delle Entrate. Infine, l'ultimo numero nella sequenza di cui si compone la partita IVA ha solo una funzione di controllo.

I numeri che costituiscono la partita IVA restano gli stessi per tutta la durata dell'esercizio dell'attività. Se si decide di chiudere la propria attività e aprirne un'altra, si riceverà una partita IVA diversa.



Chi ha l'obbligo di aprire la partita IVA?

Tutti i cosiddetti lavoratori autonomi in Italia hanno l'obbligo di aprire la partita IVA. Un lavoratore autonomo è un individuo, ossia una persona fisica, che decide di offrire un servizio o un bene per conto proprio, senza essere, cioè, in un rapporto di lavoro subordinato.

In altri termini, un lavoratore autonomo è un datore di se stesso, perché non ha un committente cui deve dar conto per ricevere una paga. Ad ogni modo, è bene sapere che non hanno l'obbligo di aprire la Partita IVA i lavoratori autonomi che non superano un reddito annuale di 5.000 Euro.



Solo il titolare dell'impresa può presentare la domanda per la partita IVA?

La domanda per aprire la partita IVA può essere presentata dal titolare dell'impresa autonoma in persona, ma anche da un suo legale rappresentante, come ad esempio un avvocato, oppure da una persona cui è stata fatta una delega e persino dal commercialista che dovrà poi occuparsi della contabilità dell'impresa.



Perché è necessario aprire la partita IVA?

La partita IVA è necessaria per emettere fatture, ma anche per pagare i contributi dovuti al fisco e alla previdenza sociale, in questo caso specifico l'IVA. IVA è un acronimo che significa "Imposta sul Valore Aggiunto" ed è, appunto, un'imposta che si paga sui beni e sui servizi.

In maniera molto rudimentale, il concetto di valore aggiunto si riferisce al fatto che il bene o il servizio offerto aumentano di valore in fase di realizzazione e di distribuzione. Un prodotto parte da una materia prima, un servizio può partire da un'idea, ed entrambi sono trasformati in qualcosa di migliore che è poi offerto ai clienti; pertanto, aumentano di valore. Per tale motivo viene loro applicata l'IVA.

I lavoratori autonomi potranno emettere la loro prima fattura subito dopo aver ricevuto la partita IVA da parte dell'Ufficio delle Entrate.



La partita IVA è uguale per tutti?

Il concetto di partita IVA è uguale per tutti, ma è bene sapere che esistono diversi tipi di imposta sul valore aggiunto con diversi tipi di aliquota, che è un termine che indica la percentuale di imposta applicata al bene o servizio offerto; pertanto, la partita IVA assegnata dovrà riflettere questa differenza.

L'aliquota IVA "minima" corrisponde al 4% e si applica ai cosiddetti "generi di prima necessità" che possono essere, ad esempio, alimenti, giornali, riviste, e così via.

Agli operatori di servizi in ambito turistico, come ad esempio quelli offerti dagli alberghi o dai ristoranti, è invece applicata un'aliquota IVA del 10%.

Infine, esiste un'aliquota IVA detta "ordinaria", che al momento in Italia è del 22%, la quale si riferisce a tutto ciò che non è compreso nelle due aliquote sopra elencate.

Al momento dell'apertura della Partita IVA si può, inoltre, scegliere fra diversi tipi di "regime fiscale". In altri termini, il regime fiscale cambia in base al tipo di attività che si desidera svolgere e può essere, fra gli altri, di tipo agevolato, semplificato o di contabilità ordinaria.

Il regime fiscale agevolato e quello semplificato possono essere scelti dai lavoratori autonomi che prevedono di guadagnare un reddito inferiore a una certa cifra che varia a seconda dei casi.

Invece, il regime ordinario è obbligatorio per tutti coloro che superano un reddito annuo di 310.000 Euro. È anche un regime più complesso e costoso, in quanto prevede spese maggiori, come ad esempio i costi del commercialista che si dovrà occupare della contabilità dell'impresa.

Qualunque sia il regime, per risparmiare sui costi ed avere sempre un Dottore Commercialista alla guida si può utilizzare il Servizio Contabile Italiano.

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